C’è o non c’è un caso Pirlo alla Juventus? La risposta arriva dalla conferenza stampa che ha tenuto oggi Antonio Conte, alla vigilia di Chievo – Juve, in programma domani sera allo Stadio Bentegodi di Verona alle 20.45. Facciamo prima un passo indietro e torniamo a domenica pomeriggio, a Juventus – Verona per la precisione: Andrea Pirlo viene fatto marcare a uomo dal tecnico veneto Mandorlini, non vede praticamente mai la palla e in un paio di occasioni si fa sorprendere pure in modo ingenuo avviando la ripartenza avversaria. Aspetta tanto Conte, prima di sostituirlo con Marchisio e quando lo fa – più o meno a 20 minuti dalla fine – il giocatore contrariato fila dritto nello spogliatoio senza passare dalla panchina.
Inizia ufficialmente il tormentone di questi giorni: Pirlo è un caso? Forse ce l’aveva solo con se stesso per non aver potuto giocare come voleva per la stretta marcatura? Pirlo è scocciato per il rinnovo che tarda ad arrivare? O semplicemente, uno che nel 2012-2013 è stato sostituito solo una volta non digerisce le 4 sostituzioni rimediate in 5 partite ufficiali fin qui? Molti indizi li dà proprio conte nella conferenza stampa della vigilia di Chievo – Juventus.
Dopo aver preannunciato proprio al termine della gara con il Verona che “ci avrebbe parlato”, Conte ha risposto così alla domanda di un giornalista che gli chiedeva appunto del ‘caso Pirlo’.
“Dopo quello che è successo domenica ho messo una regola che prima non avevamo: se giocatore esce deve andare in panchina a guardare i compagni. Se non si rispetta, multa e un mese fuori rosa”.
Dunque all’ormai storico decalogo di Antonio Conte che lo spogliatoio della Juventus ormai conosce a memoria, si aggiunge un’undicesima regola alla quale tutti d’ora in poi dovranno attenersi. Compreso Andrea Pirlo. In caso di sostituzione il giocatore che esce va in panchina – a meno di infortunio chiaramente – e soffre fino alla fine assieme ai compagni che sono in campo e fuori.
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